Le cose da fare per andare in pensione a 55 anni

ripartizione entrate per pensione a 55 anni
ripartizione entrate per pensione a 55 anni

In questo articolo vi racconterò le azioni che sto percorrendo per raggiungere la mia missione, ovvero andare in pensione a 55 anni e vivere contando sul reddito dato in parte dalla pensione e in parte dai rendimenti dei miei investimenti.


Da dove e come sono partito

Ho sempre lavorato da quando ho 22 anni. Fino al 2019 non ho mai messo da parte un euro, grave errore, e gli unici soldi risparmiati sono stati un PIP Postevita, una buona uscita per una mobilità volontaria che risale a 12 anni fa (di 25k, garanzia che purtroppo dall’abrogazione dell’articolo 18 non è più possibile ricevere) e tutti i TFR accumulati fino ad aprile 2019 (data dell’ultimo cambio di lavoro in cui ho sottoscritto il fondo Pensionistico Font.e).

Qui di seguito come sono spalmati i miei risparmi che, al pensiero delle cifre esposte la mitologico Mr RIP, mi fanno vergognare. In questo articolo però vi darò conferma che il segreto è mettere da parte e investire e far viaggiare l’interesse composto. Vedrete come con un investimento mensile di 400 € si possa arrivare a un capitale che ci permetterà di vivere quasi esclusivamente di rendita.

Questo blog nasce anche da questo: mettere a nudo la propria situazione e, in virtù del principio di trasparenza usato, condividere i propri obiettivi, scriverli pubblicamente e aumentare il proprio commitment rispetto agli impegni presi pubblicamente.

investimenti per andare in pensione a 55 anni

Alcune note sui Fondi Fineco: ho scelto un Financial Advisor che mi ha seguito fino ad ora da settembre 2019. Come vedrete i rendimenti non sono fantasmagorici ma sono stato io a scegliere un piano di investimento conservativo.

Proprio in questi giorni ho chiesto di vendere tutto e optare per un piano di investimento più sprint, quindi con esposizione prettamente azionaria. Questo mi garantirà un incremento annuale medio del 4,5% tra PAC e Fondo azionario che mi porterà, tra 15 anni, a poter contare su un capitale di circa 120k. Per il dettaglio metto a fine articolo la tabella che ho creato per stimare l’accrescimento del capitale contando sull’interesse composto di queste e le altre rendite che elenco in questo articolo.

Qui gli il dettaglio delle posizioni appena vendute. In un prossimo articolo descriverò più approfonditamente la nuova composizione della transizione verso un’esposizione azionaria.

investimenti in fondi per andare in pensione a 55 anni

Qui invece le posizione ancora attive (tra cui il PAC) che devo verificare con il FA se liquidare e in reinvestire verso il comparto azionario.

investimenti in fondi per andare in pensione a 55 anni

Una condizione necessaria per portare avanti l’obiettivo di andare in pensione a 55 anni – La crescita personale e la formazione

Questo obiettivo, quello di andare in pensione a 55 anni, richiede diversi sforzi in ambiti afferenti a tutte le sfere della vita: quella lavorativa, quella personale e relazionale. Non è possibile fare carriera senza coltivare un network di conoscenze; non è possibile diversificare i propri investimenti senza formarsi e documentarsi. Non è possibile pretendere di migliorare la propria posizione senza ampliare la propria zona di comfort e cimentarsi in nuove sfide.

Per fare questo in modo strutturato è necessario avere metodo e per avere metodo è indispensabile la disciplina. Indispensabile ritagliarsi del tempo per ordinare i propri obietti su diversi orizzonti temporali: questo ci renderà da subito più consapevoli e orientati al risultato in ogni azioni che compiamo. Questo ci aiuta a visualizzare le nostre ambizioni e attivare il nostro cervello verso l’analisi di tutti gli input esterni permettendoci di generare output focalizzai a raggiungere ciò che ci ripetiamo costantemente.

È importante, a ogni traguardo giornaliero, fermarci a riconoscere a noi stessi ciò che abbiamo raggiunto; per quanto piccola sia la vittoria abbiamo il dovere di compiacerci per quello che abbiamo fatto; dobbiamo ringraziare chi ci ha permesso di arrivarci chiedendo costantemente il feedback di ci circonda nell’ottica di essere sempre sollecitati e spronati a dare il meglio di noi.

Con queste piccole azioni quotidiane, descritte meglio negli articoli sulle routine, della mattina e della sera, possiamo, come un interesse composto, crearci delle basi sempre più solide su cui costruire imponenti fortune: usando un paragone finanziario la crescita personale si persegue con piccoli investimenti che su lungo periodo danno dei rientri lineari proprio come l’interesse composto di cui parlerò a fine articolo.

Prima fonte di reddito – il lavoro è il modo per accantonare abbastanza per poter andare in pensione a 55 anni

Che sia un lavoro da dipendente, autonomo o imprenditoriale questa sarà la principale fonte di reddito da cui:

  • risparmiare un tot al mese da investire in azioni, fondi o abbligazioni
  • accantonare in un fondo pensione complementare
  • investire in un mutuo per l’acquisto di una casa da mettere a reddito

Attualmente da uno stipendio di 2.200 euro euro su 14 mensilità accantono:

  • 300 euro per un PAC su ETF, azioni e materie prime
  • 100 euro per un PAC CORE CHAMPIONS
  • [spoiler] circa 600 euro mensili per un mutuo a 10 anni per l’acquisto di un monolocale: in realtà questo importo lo ricavo da un monolocale già a reddito.

Direte voi, è vero, con uno stipendi dignitoso è facile accumulare e impegnarsi in mutui. Però come ci sono arrivato a questa RAL? Fino a 3 anni fa guadagnavo uno stipendio normalissimo, di circa 1700 Euro. Mi sono impegnato, ho studiato e conseguito delle certificazioni che mi abilitassero ad entrare in società più strutturate (ho fatto due cambi), su progetti più importanti e con uno stipendio nettamente maggiore. Ma le certificazioni non bastano per ambire a un lavoro più premiante, ci sono diversi altri punti da sviluppare, nello specifico:

  • analizzare le proprie realizzazioni passate sia lavorative che personali, familiari e relazionali. Obiettivo rinsaldare la propria autostima.
  • chiarire a se stessi le proprie abilità e competenze. Obiettivo: prendere consapevolezza di cosa siamo e cosa sappiamo fare bene.
  • trovare in quali competenze e abilità eccelliamo e ci riescono più facilmente (di solito le due cose viaggiano in tandem). Obiettivo: focalizzarci sugli aspetti del lavoro che ci piacciono di più perché è questo il carburante che ci permette di mettere il turbo alla nostra vita professionale.
  • individuare quali sono i valori e bisogni che sentiamo nostri così da matcharli con le abilità e competenze e trovare il nostro ruolo ideale (vedi figure qui di seguito). Obiettivo: trovare un ruolo per noi stimolante e che ci permetta di sentirci a nostro agio quando lo facciamo.
Discovery dei valori e bisogni
migliorare il proprio stipendio per andare in pensione a 55 anni con un importo maggiore
Esempio di quadratura skill / competenze personali
  • calibrare il perfect fit tra queste ultime e la richiesta di mercato. Obiettivo: scegliere un ruolo perfetto per noi ma che il mercato non ricerca significa partire in salita. Ci sono semplici modi per quantificare la richiesta di mercato per una figura lavorativa e ci permetterà di spaziare tra 2-3 possibilità redigendo dei curricula mirati.
  • coltivare il network (perché principalmente, ovvero nell’85% dei casi, da questo arrivano le opportunità con maggior rate di successo). Obiettivo: aumentare esponenzialmente le possibilità di entrare nell’azienda dei nostri sogni grazie anche all’endorsement di chi ci segnala l’opportunità e che ci permetterà di essere in una posizione di vantaggio rispetto agli altri candidati. Ecco anche il motivo per lasciare un posto di lavoro sempre in ottimi rapporti con tutti i colleghi.
Importante quindi ampliare e tenere aggiornato il proprio network su risultati raggiunti, nuove certificazioni, intenzione a cambiare azienda / ruolo.

A breve un articolo sarà dedicato proprio a questi step e caricherò tutti i template che mi sono stati utili a fare un mapping della mia situazione lavorativa: questo è infatti il passo imprescindibile per approcciare il mercato del lavoro con una consapevolezza maggiore e un ottimo focus su dove vogliamo arrivare.

Seconda fonte di reddito – gli immobili possono essere una stabile rendita una volta raggiunta l’età pensionabile

Gli investimenti immobiliari sono da sempre i miei preferiti. Parlo di quelli reali anche se non sono da sottovalutare quelli virtuali, vedi Decentraland. Mi piacciono tutte le fasi dell’acquisto di un immobile, momento in cui si fa l’affare vero e proprio, e mi piace il fatto di avere una rendita a fine mese sicura da poter reinvestire magari in un altro immobile. Quelle derivanti dagli immobili saranno per me la vera rendita integrativa da affiancare alla Rita e alla pensione di anzianità quando scatterà. Nessun investimento ti permette infatti di avere tale redditività a fonte di 0 o quasi effort e al sicuro da scossoni di mercato.

Ovviamente per beneficiare di questa solidità vanno esauditi 2 requisiti che ritengo fondamentali:

Acquistare pezzi di piccola taglia: vi permetterà di avere un prezzo di entrata più accessibile, vi garantirà rispetto a tagli più grandi una rendita maggiore (grazie a oneri di manutenzione e fiscali inferiori) e soprattutto vi terrà lontano da inquilini morosi o peggio insolventi: un single (monolocale) che ha un buon reddito – il contratto di lavoro e le ultime 3 buste paga sono necessarie per fare una valutazione in questo senso dell’inquilino – non avrà problemi a pagare l’affitto. Inoltre, in questo caso, una misura come lo sfratto potrebbe essere esecutiva al contrario di quanto accadrebbe con una famiglia con minori a carico.

Acquistare in zone urbane e/o turistiche: anche se non ho un’esperienza nella compravendita di case in periferia o fuori città posso dirvi perché una casa in città può rendere di più: ammesso che si lochi un mono questo ospiterà sicuramente un giovane o persona di mezza età che lavora in città. La vicinanza alla metro (condizione essenziale ) gli permetterà di raggiungere locali, servizi e amici agevolmente il che renderà molto facile azzerare i momenti in cui l’abitazione sarà sfitta. La stessa cosa non si potrà dire per le abitazioni in località turistiche che potranno avere un boom di prenotazioni in alta stagione ma poche nel periodo di stanca. Queste tipologie di abitazioni possono avere una buona redditività se affittate tramite portali OTA (Online Travel Agency) per brevi periodi, in generale sotto i 30 giorni.

Per quanto mi riguarda ho 2 immobili che affitto nelle due modalità: long e short term:

Per la prima è un monolocale che affitto in zona Turro a Milano, sopra la metro. Attualmente la reddività per la locazione è del 6% annuo (già nettizzati della cedolare secca). Sono stato fortunato ad acquistarla in un quartiere che ha avuto un’esplosione dei prezzi. Attualmente, dopo 12 anni dall’acquisto, ha generato un potenziale ROI del 30%; parlo di potenziale perché non andrei mai a vendere una delle colonne portanti della mia futura FIRE.

La seconda è un trullo di famiglia che ho a Martina Franca in Puglia e che affitto su Airbnb e altri OTA (Booking e VRBO i più redditizi) dal 2014. Dal grafico in basso vedete i rendimenti lordi medi per anno. Purtroppo quanto guadagno è sufficiente per la manutenzione della casa: non essendo io lì e gestendola da remoto, non è affatto economica. Dalla mia esperienza quindi ha senso se si è in loco, altrimenti non vale la pena; gli short rent vanno bene in città turistiche o universitarie e fieristiche. L’unica condizione è quella di avere la proprietà vicino alla stazione o in generale vicino a una metropolitana. Il secondo monolocale che sono in procinto di acquistare (su questa attività ho in programma di dedicare un articolo ad hoc) non credo lo affitterò in questa modalità, avendo il mutuo da dover pagare e non volendo rimetterci i soldi di tasca mia. Credo di optare verso questa possibilità solo una volta estinto il mutuo, anche perché avrò molto più tempo per stare dietro ai check-in e manutenzione.

diversificare in immobili per andare in pensione a 55 anni

Terza fonte di reddito – Gli investimenti in azioni e criptovalute

Adoro le crypto: mi affascina il potenziale, alla stregua di quello che aveva internet a inizio 2000, e l’innovazione tecnologica alla base. Sono convinto che, come internet ha portato alla liberalizzazione di diverse economie, quali quelle dell’informazione e dei servizi, così la finanza decentralizzata farà con il sistema economico.

La mia iscrizione a Coinbase risale a novembre 2017. Con un piccolo investimento nel giro di due mesi avevo aumentato il valore del 30% investendo in Bitcoin (all’epoca valeva circa 17k USD), Ethereum (800 USD), IOTA, BAT e altre ancora. Purtroppo mi sono lasciato trasportare e ho compiuto il classico errore di comprare alto e vendere basso dopo qualche mese, quando la bolla sembrava essere esplosa.

Dopo qualche tempo ho trovato quasi per caso un gruppo di segnali su Telegram che, ad alterni momenti, mi ha fatto fare bei gain ma non avevo il mindeset corretto, in primis un money management adeguato. Nello specifico, dall’investimento iniziale, mai esporsi nell’acquisto di una crypto per valori più alti del 3% rispetto all’investimento iniziale che, data l’altra volatilità degli asset, si deve essere pronti a perdere anche interamente.

Questo mi ha permesso, da gennaio 2021, da un investimento di 8k USD non solo a rientrare del capitale investito ma di avere un ritorno del 137% con picchi a novembre 2021 del 200%, vedi screen aggiornato a gennaio 2022.

diversificare in cripto monete per andare in pensione a 55 anni

Da rumors sui vari gruppi telegram sono ancora convinto di poter arrivare a chiudere l’anno, quindi inizio febbraio 2022, con un profitto di circa 20k. Nel mio piano a 15 anni vedo piuttosto realisticamente un ulteriore incremento del 20% annuo che porterà questa cifra a circa 200k nel 2036. Anche questa rendita è dettagliata nel calcolo del forecast a 15 anni in calce all’articolo, quando sarò finalmente quite early retired.

Sulle modalità di utilizzo dei segnali di trading e delle piattaforme di scambio criptovalute dedicherò un articolo ad hoc visto che seguo un flusso di operatività ben definito, semplice e, se seguito con pazienza e costanza, può dare ottimi ritorni. Che ovviamente voglio condividere con voi.

Una piccola parte del mio portafoglio Azionario – autogestito su Interactive Broker – vede per ora l’acquisto di United Oil & Gas PLC che prevedo di diversificare nel tempo; prevedo per ora una chip annua ricorrente di 1k su cui ipotizzo un ritorno medio annuo sempre del 4% e che a fine 2036 saranno diventati circa 21k.

Quarta fonte di reddito – le Royalties, ovvero le vere rendite passive per integrare la pensione di vecchiaia / Rita

Ultimo punto ma non di importanza sono le entrate da diritti d’autore, che possono essere definite le entrate passive per eccellenza. Queste richiedono un impegno up front molto forte e che può spaziare su diversi ambiti. Quelli che conosco sono principalmente:

  • scrittura di libri (nel formato e-book, audio book o nella versione cartacea) da pubblicare in modalità self publishing (vedi Amazon e Google Play) o tramite un intermediario con proprio circuito, vedi casa editrice.
  • produzione di contenuti musicali, anche qui si può scegliere le due modalità di cui sopra. La piattaforma madre per gli artisti indipendenti è Spotify.
  • creazione di contenuti quali corsi e contenuti premium, in versione digitale ibrida (video + slide) o in formato audio come podcast o audible (anche qui i leader del settore sono Amazon, Google o Spotify).
  • ricezione di diritti per lo sfruttamento di un software applicativo o web sviluppato da noi (ad esempio uno tool online da attivare previo pagamento di Subscription, un eseguibile da scaricare o la classica app gratuita ma con funzionalità premium a pagamento).

Per un’inclinazione personale alla scrittura e per un evento fortuito, sono riuscito a scrivere un libro e a pubblicarlo su Amazon e Google proprio prima che partisse la prima ondata di pandemia nel marzo 2019. Erano in realtà i contenuti di un workshop su Agile che dovevo tenere ma che per i motivi di cui sopra era stato annullato. Avendo già preparato diverse slide e appunti ho deciso di rimpolparle un po’ e di pubblicarlo autonomamente. Da quella data a oggi il libro ha generato circa 1300 EUR di royalties che, in 15 anni, confluendo in investimenti azionari con un ritorno medio del 4%, genereranno un introito di 14K. Questo con un investimento iniziale di una decina di giorni lavorativi e senza nessun impegno post; e senza contare che di libri in 15 anni ne potrei scrivere altri, magari proprio dall’esperienza di questo blog.

royalty amazon per andare in pensione a 55 anni

Con quanti risparmi potrò smettere di lavorare a 55 anni in attesa di andare in pensione?

Attualmente ho uno stipendio dignitoso pari a 2200 Euro. Dal 2022 mi sono promesso di risparmiare quasi il 50%.

A sinistra trovate come sono ripartite le mie entrate (stipendio e rendita da monolocale) e i miei investimenti (accantonamenti e mutuo per 2° monolocale) e spese base (mutuo casa in cui vivo) e quanto mi rimane per “sopravvivere” a fine mese (1260 €). A destra invece vedete come ripartisco mensilmente gli accantonamenti (totale 550 €/ mese)

quanto accantonare per andare in pensione a 55 anni
quanto accantonare per andare in pensione a 55 anni

Qui di seguito invece vediamo come un capitale di circa 63k possa, nel giro di 16 anni, con un risparmio di circa 550 Euro/mese, arrivare a una capitalizzazione di 424.000 Euro (339.000 nettizzate dall’inflazione, ipotizzo un 2%).

proiezione interesse composto investimenti

Qui una tabella di dettaglio:

Questo mi porterà ad arrivare a 55 anni e poter dare dimissioni e prendere disoccupazione (bisognerà trovare un accordo con il datore di lavoro per uscire per giusta causa, ovviamente) per 2 anni. Quindi nel 2037 potrò contare mensilmente su un netto di 2.500 Euro grazie alla Naspi, alla rendita del capitale investito e all’affitto del monolocale attuale. Da questi soldi non dovrò pagare il mutuo per il 3° monolocale dato che si ripagherà con l’affitto del 2° per cui avrò finito di pagare il prestito tra 10 anni quindi nel 2032.

simulazione entrate una volta in pensione a 55 anni

Superati i 2 anni di NASPI sarò eleggibile per la RITA, come spiegato in questo articolo dedicato a questo ammortizzatore per anticipare di 5 o 10 anni l’età pensionabile (vedi l’articolo per capire i requisiti abilitanti). Grazie alla Rita potrò accedere agli accantonamenti del fondo fon.te che fino al 2039 avrò arricchito con 2k/anno di contributi volontari e che, al momento dell’attivazione della Rita, mi permetteranno di avere un netto di circa 850 Euro mese (12 mensilità) già al netto di tasse e inflazione. Insieme a primo affitto e alle revenue da capitale potrò contare su un netto mese di circa 2400 Euro, non considerando che dal 2043 avrò finito di pagare il terzo e ultimo mutuo e quindi potrò contare su 400 euro netti aggiuntivi al mese.

Nel successivo grafico vediamo invece la fase da pensionato, quindi dai 67 anni in poi (quindi dal 2049). Già dal 2043 potrò contare su 3 immobili completamente a reddito e scevri da mutui e ipoteche (quindi circa 1200 euro netti al mese + le rendite del capitale pari sempre a 1100 + la pensione che, come descritto nell’articolo sulla Rita, sarà intorno ai 700 Euro/mese al netto di inflazione e tasse).

simulazione entrate una volta in pensione

Cosa voglio raccontare con questo articolo da 3.000 parole? Che il risparmio paga sempre e che ti permette anche di immaginare una vita completamente libera già a 55 anni e con un periodo di accantonamento relativamente breve (circa 17 anni) e senza fare sacrifici o rinunciare ad avere un figlio. Immagina quello che potresti fare a 55 anni, quando sei ancora in forze fisiche e mentali, diventando libero finanziariamente. Poter lavorare per conto tuo oppure leggere e documentarti, andare a pesca o in montagna. Dedicare del tempo alla tua famiglia o alla comunità in cui vivi. Non è fantastico?

Ehi tu 👋 è tempo di migliorare

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