Nel terzo post dedicato al percorso per cambiare lavoro butteremo le basi per la creazione del nostro primo progetto professionale grazie al quale saremo in grado di individuare i ruoli più adatti a noi in base al nostro pregresso e alle abilità che abbiamo individuato essere per noi qualificanti.
Arrivati al terzo capitolo del percorso per cambiare lavoro sappiamo ormai bene quali sono le nostre realizzazioni del passato che ci distinguono dai nostri colleghi. Abbiamo compilato i moduli descritti nel primo articolo della saga e li rileggiamo periodicamente per rafforzare l’idea positiva che abbiamo di noi stessi. Abbiamo fatto un attento esame delle nostre abilità e skill lavorative e siamo riusciti, nel secondo articolo del percorso, a fare un elenco ragionato di quali sono quelle che ci danno più piacere nello svolgerle – e quindi quelle in cui siamo più bravi – e quali sono le più richieste dal mercato. Siamo riusciti inoltre a esaminare quali sono i valori per noi importanti così da tenerli in considerazione nelle future fasi di scelta del ruolo, del settore e dell’azienda.
Ora ritorniamo a un livello di astrazione più alto e usiamo la nostra immaginazione. Partendo sempre da noi stessi pensiamo ai nostri interessi extra lavorativi e attività e temi che ci interessano e portiamo avanti. Possono essere attività di volontariato, hobby o attività di supporto per una comunità a cui siamo vicini. Personalmente amo scrivere e conoscere le persone e il contesto in cui lavorano. Per questo intervisto persone che lavorano nel mondo dell’Agile e pubblico le loro storie di successo per una rivista di settore.
Magari queste attività non saranno direttamente collegate al nuovo lavoro che ci permetterà di fare un balzo di carriera ma individuare e assecondare le nostre inclinazioni ci sarà utile nell’aprirci a nuove opportunità che incontreremo nel nostro percorso per cambiare lavoro.
Nella tabella qui di seguito sarà facile censire le proprie aspirazioni osservando:
- cosa faccio e so fare anche fuori dal lavoro
- cosa mi sarebbe piaciuto intraprendere ma che non ho fatto
- cosa mi piacerebbe iniziare a fare nella mia prossima esperienza lavorativa
Scaricate il template in cui troverete tutti gli esercizi spiegati in questo articolo.
Una volta completata questa lista analizzatela e cercate delle corrispondenze con le abilità e valori che avete individuato nel precedente esercizio e trovate dei ruoli alternativi per il futuro. Seguite questo filo logico fino a ipotizzare delle scelte di carriera dove ci sia un compromesso tra immaginazione ed entusiasmo e la realtà del mercato del lavoro.
Non necessariamente la nuova carriera si colloca infatti in un mondo completamente diverso. Ad esempio un Business Analyst potrebbe sentirsi pronto a diventare Project Manager perché ha imparato molto dall’attuale esperienza, o un Designer potrebbe provare a entrare nel team di sviluppo perché la sera ha fatto dei corsi di programmazione e trova più rilevante per lui questo tipo di carriera. Uscendo dall’ambito IT a me caro, un consulente potrebbe andare a lavorare direttamente per il cliente o un marketer potrebbe provare la professione autonoma perché ha un network di potenziali cliente a cui vendere i propri servizi.
Provate a fare uno o più esempi che riguardano la vostra professionalità compilando il modulo scaricato a inizio articolo.
Ora dobbiamo andare più sul concreto e elencare le attività professionali e ruoli a cui dobbiamo ambire e incrociarle con la richiesta di mercato. Elenca quindi un numero elevato (non inferiore a 4) di ruoli e/o attività professionali che ti piacerebbe ricoprire/svolgere e che ritiene compatibili con le tue competenze e aspirazioni, nei tre raggruppamenti:
- Lavoro dipendente in ruolo analogo al precedente
- Lavoro dipendente in ruolo diverso
- Lavoro autonomo / Libero professionale
Ecco ad esempio come avevo compilato 3 anni fa questo esercizio. Proprio grazie a questo esercizio ero riuscito a trovare un nuovo ruolo a cui non avevo mai pensato e per cui, dopo qualche mese, ho preso una certificazione dedicata, ovvero quella di Agile PM: questo era infatti un ibrido tra quanto già facevo e il ruolo diverso a cui ambivo ma per cui non avevo le giuste credenziali.
Ora che avete trovato i ruoli professionali compatibili sia con ciò che vi piace fare che con ciò che sapete fare, andate più a fondo e scrivete perché interessa. Specificate quindi, per ogni eventuale ruolo e attività precedentemente indicati, i più importanti motivi di interesse che ne giustificano la scelta; riflettete e approfondite i motivi professionali, economici e di realizzazione personale. Per questo lavoro considerate anche un altro fattore relativo a un nuovo ruolo, ovvero la sua rivendibilità. Nello specifico ricercate su Linkedin e altri aggregatori di annunci di lavoro il numero di occorrenze per questo job title e appuntatele; più annunci troverete per quella posizione più sarà facile che la candidatura porti allo step successivo, ovvero la prima intervista.
Valutazione di coerenza tra ruolo e competenze
Ora che avete individuato dei ruoli papabili e elencato analiticamente perché un determinato ruolo vi interessa dovete riuscire in modo obiettivo a capire quanto avete le carte in regola per questa mansione. Per me sono stati utili questi due esercizi:
Il primo è una matrice dove, per ogni job title, ho indicato le mansioni tipiche in carico ad essa, e per ogni riga ho definito quanto questa fosse in linea con la mia esperienza e capacità, marcandola con un OK se in linea, oppure se migliorabile o decisamente KO. Questo darà modo di analizzare nel suo complesso una nuova posizione, entrando nel merito di ogni responsabilità che sarà in carico a voi, così da avere la piena consapevolezza di cosa aspettarvi. Trovate qui il drive per copiare la matrice e usarla per i ruoli individuati nell’esercizio precedente.
Un altro esercizio utile per soppesare la nostra propensione verso un ruolo è quello di posizionarli rispetto le dimensioni relative all’interesse o alle effettive nostre capacità nello svolgerne le mansioni. Ovviamente il lavoro che occuperà il quadrante più in alto a destra sarà il giusto mix tra ciò che vi piace fare e quello che vi dà soddisfazione maggiore.
Questi esercizi permettono di ragionare da più punti di vista prima di effettuare una scelta. Ma il metodo che ritengo definitivo è la griglia delle priorità.
La finalità di questa esercitazione è quella di ordinare in maniera oggettiva e obiettiva la lista dei ruoli individuati semplicemente raffrontandoli tra loro. Per fare questo sarà necessario estrarre dalla lista individuata in precedenza i ruoli e trascriverli negli spazi verticali della griglia indicati con un numero. Riscriveteli poi con lo stesso ordine, negli spazi orizzontali. Confrontate il numero 1 verticale con il numero 2 orizzontale e scegliete quello che vi piace di più; segnate nella casella accanto al primo quadrato nero il numero del ruolo che vi piace di più. Continuate a farlo con tutti i ruoli verticali confrontandoli con quelli orizzontali.
Fatto questo iniziate da capo cominciando dal primo orizzontale confrontandolo con il secondo verticale. Anche qui inserite il numero di quello che vi risulta più appetibile ma sotto al primo quadrato nero. Continuate così per tutti i ruoli disposti orizzontalmente.
Ora effettuate i totali per colonne e righe (che devono essere uguali, se non lo fossero, vuol dire che avete fatto un errore di copiatura). Per totale si intende quante volte la scelta 1 compare nella colonna 1; la scelta 2 nella colonna 2 e così via.
Ordinate in modo decrescente i Ruoli in basi ai totali compilando la tabella della classifica finale. Il primo classificato sarà quello su cui dovrete scrivere il vostro obiettivo professionale.
Definizione degli obiettivi professionali
Adesso dovreste sentirvi pronti a definire il vostro obiettivo professionale per il ruolo individuato identificando i fattori che lo caratterizzano. Questo è un passo fondamentale da compiere per orientare la ricerca nel mercato del lavoro in modo sistematico e mirato:
- all’interno del filone di attività già selezionate
- scegliendo le aziende target più interessanti
- focalizzando bene il tipo di ruolo, gli obiettivi collegati, la cultura, la dimensione e la situazione aziendale, tenendo presente le aspirazioni, competenze e vincoli.
Se da una parte realizzazioni e capacità determinano il vostro valore immediato sul mercato, dall’altra il rispetto dei fattori intangibili (motivazioni, valori, etc..) emersi dalla fase di autodiagnosi è alla base del successo nel medio – lungo termine.
Le variabili da considerare per la definizione dell’obiettivo per cambiare lavoro ricadono in due categorie diverse se l’attività scelta è dipendente o autonoma/imprenditoriale. Usate la tabella “fattori utili per identificare l’obiettivo di lavoro” come promemoria e per porvi le domande necessarie.
Nell’esercitazione il mio Obiettivo Professionale, per cui troverete nel pdf da stampare una scheda vuota da popolare in base alla indicazioni dell’immagine sotto, sono da sintetizzare in ordine di priorità i fattori che riflettono le vostre personali preferenze. Nel preparare il vostro elenco cambiate o aggiungete i fattori che vi vengono in mente. Lo scopo è di ottenere una completa, dettagliata e realistica descrizione del vostro obiettivo di per cambiare lavoro (ciò che realmente desiderate) per poterne avviare la ricerca sul mercato. Raccogliete le informazioni sui diversi aspetti dell’obiettivo di lavoro consultando i colleghi e i consulenti ed effettuando interviste a persone di esperienza in quel particolare settore.
Terminato questo esercizio siamo pronti per rifare il curriculum vitae, preparare una cover letter che colpisca il recruiter: useremo i risultati che abbiamo raccolto e analizzato in questi articoli e le parole chiave delle mansioni in cui riusciamo meglio, che ci piace di più fare e che il mercato chiede (e paga) di più. Nel prossimo articolo vi consiglierò anche un tool utilissimo per fare dei curriculum accattivanti, utilizzando i contenuti migliori e di successo, i nostri!